Un esempio semplice e concreto per spiegare cos'è e a cosa serve la terapia familiare.
Parole di un papà durante una seduta familiare...
Dopo i numerosi attacchi di panico emersi nelle ultime due settimane, Giulia (13 anni) ammette e comunica un tema di preoccupazione profonda rispetto alla paura di deludere i propri genitori.
Faccio una domanda al padre per capire cosa sa e che spiegazioni si dà rispetto alle cause che fanno emergere questo sintomo (domanda a cui non risponde). Chiedo il motivo: alza gli occhi e non parla... poi dichiara: "Sa dottoressa io non ci credo nella psicologia, non volevo nemmeno venire, mi spiace se la offendo." (la ragazza inizia a piangere intensamente)
Io: "Guardi non si preoccupi, ho le spalle larghe, lei non è il primo e non sarà l’ultimo a pronunciare queste parole."
La seduta prosegue e la ragazza dichiara che a volte i genitori si sono arrabbiati a seguito di qualche brutto voto ricevuto a scuola. Chiedo alla figlia di descrivermi gli episodi a cui fa riferimento. Giulia cerca di parlare ma non riesce... cerco di aiutarla con domande chiuse per avere semplicemente dei ‘si o no’ come risposte. È bloccata nel parlare, le lacrime aumentano, parte l’attacco di panico....
Il padre rimane immobile, fermo, una statua di sale nonostante fosse seduto di fianco alla figlia. Piano piano l’attacco si riduce e riprendiamo proprio da lì, dal dato reale, dal sintomo, che non si può non vedere. Il dato reale è estremamente tangibile.
Non c’è da credere o meno nella psicologia. La psicologia non è magia e non è religione. Non si chiede di credere o meno ad essa, ma di riuscire a vedere la sofferenza dei figli (a volte così evidente e di estrema sofferenza come gli attacchi di panico), di riconoscere l’importanza del proprio ruolo genitoriale e di conoscere e riconoscere gli strumenti che si hanno a disposizione per cambiare la situazione di disagio e sofferenza che a volte si crea. Qui non si giudica e non si combatte una battaglia, qui si impostano affinati ‘giochi’ di squadra familiari per risolvere efficacemente ciò che fa star male, per poter star meglio.
Gli eventi faticosi accadono, ed il regalo più bello che si può donare ai figli, è quello di essere in grado di affrontarli senza pensare di essere soli o sbagliati, ma supportati e spronati correttamente per imparare a volare!
Dott.ssa Francesca Colzani
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